insospettabilmente-superficiale:
In Italia, di tanto in tanto, un sedicente liberale pronuncia una cazzata sul fascismo per tentare di minimizzarne le pesanti responsabilità e si hanno due reazioni conseguenti: a sinistra c’è la levata di scudi e a destra c’è la levata di scudi contro la levata di scudi. In quest’ultimo caso, può capitare che invece di argomentare con fatti storici, ci si appigli a un argomento che poi può essere declinato in modi diversi: “e allora Hamas / Hezbollah?”, “e allora le foibe?”, “e allora l’invasione dell’Ungheria?” (la grande attualità di quest’ultima rievocazione è data dall’avere a capo dello Stato un ex comunista). Si tratta di uno straw man argument, ossia di una obiezione che apparentemente è inerente al problema, ma che in realtà c’entra come i cavoli a merenda e che serve per cambiare discorso, per spostare l’attenzione su qualcos’altro. In questo caso, poi, non soltanto è particolarmente immotivata, ma è pure stupida. Basterebbe chiedere a coloro che la sollevano se sarebbero pronti a sostenere lo stesso ragionamento a proposito di Tito (“eh, ha fatto infoibare un bel po’ di italiani, è vero, ma ha pure fatto delle belle cose per la Jugoslavia, è innegabile”) o dei palestinesi o di Stalin.
Conosciamo già la risposta.
In Italia c’è gente così liberale, ma così liberale che le rimane più facile giustificare la dittatura, o annacquarne le responsabilità, che riconoscere a uno di sinistra di avere ragione, almeno per una volta…