Che poi, questa spocchia tutta plebea che per loro la crisi è più difficile, ne vogliamo parlare?
Una volta era tutto più semplice, quando la crisi era solo un’invenzione dei giornali. Te la potevi prendere coi comunisti, che tanto quelli sono mezzo froci, mezzo drogati, mezzo fricchettoni. Cosa vuoi che ne capiscano? Prendi Bersani, ad esempio: non ha la faccia di uno che ha abusato di tutte le droghe democristiane in circolazione?
Adesso invece è tutto più faticoso. Ci vuole il doppio del lavoro. Cosa fai, vai a dire a Monti che non ne capisce di economia? Fino a ieri a dargli del professore, “il governo delle banche”. Che straordinaria sincronicità tra doppiopetti imbustarelliti e rastamanni di piazza ancora odorosi di fritto e resine vegetali tostate. Ora che fai, gli dici che non ne capisce di economia, di spread? Tocca dire che lo spread è una truffa, non un’invenzione. Che ce ne freghiamo, ma c’è. Capisci che è già un’ammissione?
Ci ha scombinato tutti i piani. Se dai tutta la colpa a lui, ci brucia la scusa che il premier non ha abbastanza potere. Ma non possiamo neanche dire che i nostri in parlamento l’hanno votato e votato e votato.
Poi hai voglia a dargli del traditore della patria. Ha fatto la stessa cosa: ha sentito odore di sfiducia, s’è dimesso. C’ha i neuroni specchio, quello, non è mica scemo. Ne è uscito pulito pulito, candidabile. Ma non candidabile come pensava lui, di più: va a finire che ci frega il quirinale, ‘sto stronzo.
Muto, mi raccomando. Questa cosa che l’abbiamo votato per 13 mesi non deve venire fuori neanche per sbaglio.