E così, queste due settimane di “ne riparliamo a settembre” e di “ultimi giorni” (che dai sorrisi e dalla foga non capisci bene se la gente stia andando in ferie o in pensione), stanno passando.
Tu rimani un po’ così, a guardare gli altri che partono, consolandoti di essere stato in ferie ad Aprile (consolandoti manco per un cazzo) e che andrai in ferie quando per gli altri sarà già svanito l’effetto benefico (ma sai che invece no, o al massimo chissà se).
È un po’ la stessa sensazione che prova la gente come me, quelli che decidono cosa fare per Capodanno la sera stessa, ma prolungata per due/tre settimane.
Rimani a guardare da fuori, non riesci a dispiacertene del tutto e allo stesso tempo ti sembra di non aver capito un cazzo.
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Il lungo Capodanno.
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